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C. Celano, Notizie del bello dell’antico e del curioso della città di Napoli raccolte dal canonico Carlo Celano divise dall’autore in dieci giornate per guida e comodo de’ viaggiatori con aggiunzioni de’ più notabili miglioramenti posteriori fino al presente estratti dalla storia de’ monumenti e dalle memorie di eruditi scrittori napoletani per cura del cav. Giovanni Battista Chiarini, Napoli, Chiurazzi, 1870, volume IV, giornata V

Chiesa dell’Immacolata in Pizzofalcone, p. 553-555:

(…) A fianco dell’Officio Topografico colla prospettiva volta a levante è la chiesa Parrocchiale, detta per lo addietro del SS. Rosario, per comodo della soldatesca e di tutti coloro che alloggiano nel quartiere di Pizzofalcone. Essa è stata di recente riedificata di pianta con più larghe dimensioni nel giro di tre anni, con la spesa di diciottomila ducati per la Reale munificenza, e per le indefesse cure del Parroco Pietro Scaramella, secondo il disegno dell’ architetto Francesco Jaoul, come si legge in una lastra di marmo incassata nel muro a sinistra della porta entrando nel tempio:

TEMPLUM . HOC

DIVINA . FAVENTE . GRATIA

A . FUNDAMENTIS . EXTRUCTUM

TRIENNI . OPEROSO . LABORE . XVIII . MILLIBUS . CENTUSSIUM

IMPENSIS

CURANTE . PETRO . SCARAMELLA . PARROCHO . S. T. M.

ET . FRANCISCO . IAOUL . ARCHITECTO

DEI . EDIFICATIO . EST.

Nell’aprile del corrente anno 1859 fu questa chiesa solennemente dedicata a Maria SS. Immacolata, come si ravvisa da un’ altra iscrizione situata a destra della porta medesima:

D . O . M .

B . MARIAE . ORIGINALI . LABE . EXPERTI

ECCLESIAM . NUNCUPATAM

ILLMUS . ET . ERUMUS . FR . THOMAS . SALZANO

ORDO . PRAED. EPISCOPUS . TANENSIS

XIV . KALENDAS . APRILIS . MDCCCLIX

SOLENNI . RITU . DEDICAVIT

EIUS . ANNIVERSARIO . DOM. V

POST . PASCHA . ASSIGNATO.

La chiesa è a croce greca con cinque altari di marmo, dei quali il massimo, di bel disegno e di forbito lavoro, è chiuso di balaustrata con cancelletto di ferro fuso dorato. Sul medesimo sono tre nicchie con statue di grandezza poco men che naturale; in quella di mezzo è il simulacro della Vergine Immacolata, nell’altra a dritta di S. Giuseppe, ed alla sinistra di Maria SS. del Rosario.

Sul primo altare è una tela di Raffaele Spanò, che figura San Francesco di Paola avente nelle mani i carboni ardenti, simbolo della Carità , ricavato da un miracolo del Santo opera da lodarsi per disegno e per vivacità di colorito.

Nel secondo altare dal lato dell’ Epistola vedesi un S. Pietro nell’ otto di ricevere dal Divino Redentore le Chiavi , lavoro di Giovanni Girosi.

Sull’altare laterale alla cona dalla parto del Vangelo è una tela con I’ Arcangelo S. Michele che fuga il demonio, opera di Luigi Rizzo.

Sull’ultimo finalmente è dipinta la Vergine del Rosario dal prefato Girosi, artisti tutti napolitani che, pieni di buon volere, procurarono di farsi nome con l’esercizio della loro bell’arte.

Nella sagrestia sono alcuni buoni dipinti, fra quali uno d’ antico autore di nome non conosciuto rappresentante Gesù che cade sotto il pesante legno della Croce; ed un altro che stava sul maggior altare dell’ antica chiesa del Presidio e che figura la Vergine del Rosario, un tempo, come si è detto, titolare della chiesa; opera pregevole di sconosciuto pennello. Gli altri quadri, cioè una Madonna del Buon Consiglio , un S. Ignazio in abito militare, una Nunziata ed una Sacra Famiglia sono di poco pregio a confronto dei precedenti. Da ultimo, la Sagrestia è fornita a dovizia di sacri arredi , il che rifluisce a maggior lode del Parroco passato sig. Scaramella, che ha saputo secondare si bene le Sovrane intenzioni (…).

 

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