Il 20 ottobre 2025 si è tenuta presso l’Hotel Royal Continental, la nostra conviviale con coniuge , che ha avuto come obiettivo aprire una riflessione sulla pace attraverso il tema “dalla disgregazione post-sovietica alla cooperazione: architetture di pace per l’Eurasia”.
Questo scenario complesso ha evocato una responsabilità alla visione storica, rispetto alla quale ogni ordine internazionale, affinché sia stabile, debba includere anche chi teme di esserne escluso.
Su questa riflessione, il Presidente Borgo ha invocato la missione rotariana per la costruzione della pace e la prevenzione dei conflitti, invitando i presenti a non smettere di credere nel dialogo, anche quando la storia sembra negarlo, a cercare cooperazione là dove il mondo tende a dividersi, a ricordare che la pace, per durare, deve poggiare su riconoscimento dell’altro, rispetto e reciprocità.
Perché la pace non si eredita, si costruisce. E si costruisce insieme.
Brillante relatore della serata è stato il Dott. Francesco Dall’Aglio, senior lecturer presso l’Istituto di Studi Storici dell’Accademia delle Scienze di Sofia, medievista, esperto in storia strategico-militare, geopolitica e in relazioni tra Europa orientale e occidente con un curriculum di altissimo profilo scientifico, accademico e divulgativo.
Il dott. Dall’Aglio ha sviluppato un percorso storico-interpretativo che è andato dalla dissoluzione del mondo sovietico alla fragile ricerca di un ordine nuovo: una fase storica complessa connotata inizialmente da una inedita stagione di cooperazione tra occidente e ex URSS e, altresì, da una complessità dell’Eurasia in termini di estensione, portata e pluralità identitaria, offrendo una panoramica ricca di questo grande laboratorio delle relazioni tra i popoli.
Giungendo agli anni Novanta, dove Russia, Stati Uniti e la nascente Europa tentarono di edificare un’architettura comune di sicurezza e cooperazione — quella che la NATO chiamò Partnership for Peace — la storia, ancora segnata da paure e rivalità, interruppe presto quel cammino. Da allora, tra i Balcani, il Caucaso e l’Ucraina, abbiamo visto riemergere i confini dell’incomprensione e gli interessi, le paure e le memorie del passato trasformarono la speranza in diffidenza.
Eppure, ogni volta che la pace vacilla, ci viene ricordato che nessuna costruzione politica può reggere se manca il fondamento morale. Costruire la pace, dunque, non è un progetto diplomatico: è un esercizio morale e relazionale. È la capacità di riconoscere nell’altro — individuo o nazione — un soggetto di dignità e di restituire umanità alle relazioni, là dove la geopolitica tende a ridurle a mere alleanze o contrapposizioni..
In questa prospettiva, il Rotary ha un ruolo prezioso e universale: costruire la pace non solo con iniziative internazionali, ma con la forza quotidiana del dialogo, del servizio, della fiducia.
I presenti, con la partecipazione del Presidente del Rotaract Castel dell’Ovo Marco Yurij Mennella e del past President Giorgia Picone, hanno aderito con consapevolezza, interesse e commitment.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti di rito della Co-prefetto Lucrezia Santaniello al Presidente, al Direttivo, al relatore e agli ospiti, tra i quali ricordiamo la sig.ra Paola Di Leva e il dott. Bruno Morelli con la sua consorte, sig.ra Vitaliana Esposito Morelli ,per aver aderito al dialogo e agli obiettivi della serata.
La conclusione è stata affidata alla citazione di Václav Havel, grande dissidente e figura prominente della rivoluzione di Praga, che affermava:
“Non può esistere pace senza una trasformazione del modo in cui pensiamo la nostra responsabilità verso gli altri.”
Lucrezia Santaniello
co-prefetto Rotary club Napoli Castel dell’Ovo
