Riportiamo volentieri il Report dell’incontro organizzato dal R.C Napoli Sud-Ovest, Lunedì 3 ottobre 2016 su un tema di grande interesse per la cittadinanza napoletana e campana. Il pezzo firmato dalla loro giornalista ci è pervenuto dalla Segreteria del Club cui abbiamo chiesto l’autorizzazione per appostarlo sul nosto sito Web ritenendo in questo modo di poter ampliare la spendibiltà della lettura attraverso la linkabilità in rete. Ringraziamo pertanto l’Ing. Poulet che ci ha dato il suo assenso a nome del Club e dell’estensore del lavoro.
Report lunedì 3 ottobre 2016
Innovazione Tecnologica, Organizzativa e Culturale nella sanità pubblica. L’Ospedale del futuro.
Conversazione con l’ing. Ciro Verdoliva
C’era molta attesa ieri sera (3 ottobre) tra gli amici rotariani del club Napoli Sud -Ovest edi numerosi ospiti. Il tema dell’Ospedale del mare con tutto lo strascico di polemiche, interrogazioni parlamentari, tra sospensione dei lavori e dichiarazioni di prossime aperture, era uno dei più interessanti, proprio nel senso che interessa, poiché riguarda la salute pubblica, non solo della comunità napoletana ma campana. Bene, dunque,ladecisione del nostro Presidente, di voler inserire tale tema, nel contesto che gli più congeniale e che è il fil rouge del suo anno rotariano, quello dell’ innovazione tecnologica, organizzativa e culturale. Ad illustrare il tema ad un pubblico numeroso e partecipe, l’ing. Ciro Verdoliva,commissario ad acta dell’Ospedale del Mare dal 2009, nominato recentemente direttore generale del Cardarelli dalla Giunta De Luca per tentare il rilancio del nosocomio più importante del Mezzogiorno.Affascinato il pubblico presente in sala che ha risposto con un caldo applauso ad una relazione,che puntuale nei contenuti, è stata condotta in uno stile discorsivo atto ad coinvolgere anche i non addetti ai lavori,supportata da un ricco repertorio di immagini che hanno efficacemente illustrato la grandiosità del progetto e le varie fasi di avanzamento dei lavori.
D:A quali criteri guida, si ispira l’ Ospedale del mare?
R:Quattro sono gli elementi alla base della scelte di pianificazione strategica per il progetto dell’Ospedale del Mare- dichiara l’ing . Verdoliva: -la linea ferroviaria, il Vesuvio, il paesaggio, il quartiere di Ponticelli.
La ferrovia circumvesuviana, che taglia in due il sito, è un’infrastruttura di portata territoriale: insieme alla rete stradale primaria, garantirà al complesso ospedaliero collegamenti vitali e grande accessibilità, che ne caratterizzeranno la specificità di servizio sanitario dedicato all’emergenza-urgenza; Il vicino vulcano “Vesuvio” rappresenta una grande sfida tecnologica, frutto della ricerca avanzata nel campo delle strutture antisismiche; La natura ed il territorio: l’Ospedale del Mare manterrà la promessa di una struttura sostenibile, grazie ad un notevole impegno edilizio e impiantistico al servizio del risparmio energetico e con edifici compatti che lasceranno spazio ad ampie sistemazioni a verde, restituendo la memoria dei luoghi insediati, una volta vivai e orti collettivi, e contribuendo al benessere psicofisico di pazienti e utenti, consolidando il legame ospedale-territorio in modo da diventare un tassello che ne caratterizza l’urbanizzazione.
D : Come è stato concepita l’ architettura dell’ Ospedale del mare?
R:L’architettura entra in sintonia con i bisogni degli utenti, non solo attraverso l’organizzazione delle attività di assistenza sanitaria, ma dando forma a luoghi e ambienti capaci di creare benessere psico-fisico e armonia, di rispondere alle loro emozioni. L’umanizzazione degli spazi costruiti diventa preciso obiettivo del progetto degli interni e delle scelte di arredo, per una qualità diffusa dell’intervento –
L’Architettura.Due lotti funzionalmente distinti: integrato nel quartiere, il sistema di edifici destinati alladiagnostica e alla cura; distaccato e isolato, l’insieme delle attività di gestione amministrativa eimpiantistica dell’intero complesso ospedaliero.
Due i collegamenti: un ponte pedonale, che scavalca la ferrovia per distribuire il personale sanitario dall’edificio amministrativo-direzionale verso tutte le unità operative, e un cunicolo tecnologico sotterraneo di connessione delle reti di servizio alle centrali di cogenerazione/centrale termica, frigorifera, idrica ed antincendio accorpate nell’edificio impianti.
Il cuore della struttura ospedaliera vera e propria dalla geometria romboidale è composto da due corpi di fabbrica contrapposti, di uguale forma in pianta ma diversa altezza: sette livelli per le degenze e tre per gli ambulatori. L’edificio delle degenze costituisce un contrappunto volumetrico e architettonico alla massa costruita delle grande stecche residenziali esistenti lungo il viale di accesso al complesso ospedaliero. La posizione arretrata, protetta, il sole e le brezze di cui godono le facciate, l’apertura delle stanze sul paesaggio e sulla vita del quartiere, sono elementi progettuali sensibili alla condizione psicologica di isolamento comune ai pazienti ospedalizzati.
L’edificio di distribuzione dei percorsi interni è un grande albero sospeso che innerva dall’interno le strutture ospedaliere, connettendone le varie parti tra loro. Ritmato da preziose colorate trasparenze, si integra con la natura della corte-giardino verso la quale sono rivolte le stanze degenza, accompagnando utenti, pazienti e operatori attraverso un sistema di collegamenti frammentato e gradevole, capace di reinterpretare vivacemente, in chiave cromatica e dinamica, lo spazio anonimo del corridoio ospedaliero.
Gli ambulatori sono in continuità con l’edificio circolare destinato all’accoglienza.
Un volume cilindrico dal rivestimento colorato e movimentato da onde spezzate, articolato su due piani principali, collega la struttura ospedaliera alla città attraverso una piazza pubblica, spazio di condivisione e integrazione con il contesto in cui il nuovo ospedale è inserito.
All’interno, solai forati da grandi aperture e lucernai circolari creano uno spazio luminoso e rarefatto, luogo contemporaneo che allontana la percezione dell’ambiente ospedaliero.
Sull’angolo Est del complesso è infine localizzata la struttura alberghiera, con Centro Congressi.
D: Tra le polemiche che riguardano l’ Ospedale del mare c’è quella relativa alla sua ubicazione allimite della zona rossa. Quali criteri antisismici sono stati adottati?
R: L’Ospedale del Mare è una delle più grandi opere realizzate su isolatori sismici in Europa.
La progettazione e la realizzazione della struttura sono state attentamente curate allo scopo di garantire un’elevatissima protezione sismica sia al manufatto (il contenitore) sia agli arredi e apparecchiature in esso presenti (il contenuto), accettando un limitatissimo danneggiamento per terremoti molto violenti con probabilità di accadimento molto bassa, e garantendo la perfetta operabilità e funzionalità per terremoti
meno violenti ma più frequenti; l’intensità del sisma con cui è stata progettata tutta la struttura, è la più
La protezione sismica della struttura è garantita dal sistema costituito dai 327 isolatori che quotidianamente sono chiamati a sopportare il peso dell’edificio; in occasione del terremoto, invece, la struttura oscilla orizzontalmente sugli isolatori come una scatola rigida, con modeste accelerazioni in quanto l’isolamento sostanzialmente la disaccoppia dal moto sismico del terreno, generando la nascita di forze di inerzia molto basse anche sui beni contenuti nell’edificio e quindi garantendo la piena funzionalità. Inoltre per la protezione antincendio sono stati adottati sistemi di protezione appositamente brevettati e testati sperimentalmente; lo stesso vale per gli impianti idraulici ed elettrici, le uscite di sicurezza ed idettagli in generale che sono stati progettati per potersi deformare e spostare durante l’evento sismico, senza creare problemi alla funzionalità in esercizio
Collaudo della struttura:sono state eseguite 4 prove di sollevamento e sfilamento dei dispositivi installati in opera nel 2006; in particolare, la prima è stata eseguita nel 2008, le altre 3 nel 2015. Sugli isolatori prelevati in situ, sono state quindi eseguite delle prove per valutarne le caratteristiche tecniche mediante specifici test di laboratorio, dopo quasi 9 anni dalla loro installazione, allo scopo di valutare l’effetto dell’aging sui parametri dinamici principali. L’esecuzione di tali prove rappresentano un record mondiale per gli edifici.
D:Una struttura tanto complessa comporta un notevole consumo energetico. Quali le soluzioni adottate all’ospedale del Mare di Napoli in materia di risparmio energetico?
R:La soluzione tecnologica adottata prevede l’impiego del sistema di Cogenerazione pienamente integratoagli altri sottosistemi di produzione fluidi quale la Centrale Termica e la Centrale Frigorifera; tale sistema consente, in un ottica di Energy management una gestione efficace ed efficiente dell’energia durante l’esercizio…
Un altro aspetto è l’Impiego di tecnologia a LED per illuminazione interna ed esterna: tutti gli apparecchi previsti sono con lampade a tecnologia LED. I vantaggi di tale proposta sono molteplici, in particolare si avrà una sensibile riduzione dei consumi energetici, dovuta alla migliore efficienza degli apparecchi a led in termini di flusso emesso per unità di potenza. La particolare tecnologia che caratterizza i led ha consentito di installare apparecchiature aventi prestazioni e caratteristiche assolutamente superiori a quelle degli apparecchi tradizionali, in particolare per maggior durata, scarso consumo energetico con notevole riduzione di emissioni di CO2 .Inoltre la luce emessa dai led non contiene infrarossi né ultravioletti. La loro superficie sviluppa poco calore di scarto, con risparmio sui carichi ambiente estivi da compensare con la climatizzazione.
D: L’Ospedale del mare come modello di progetto integrato tra utenza e territorio. Quali le linee guida?
R: Il progetto di umanizzazioneed una metodologia di lavoro conseguente.
Il progetto di umanizzazione ha inteso conferire al complesso ospedalierouna immagine unitaria, riconoscibile ed accogliente esaltando le valenze di identità delle singole parti e le relazioni d’insieme. Nel progetto, travalicando la pura logica funzionale, si compongono codice colore ed artefatti comunicativi per un equilibrio tra chiarezza di informazione ed estetica dello spazio, tale da restituire all’utenza un elevato comfort e un senso di appartenenza ed affidabilità.
La Metodologia di lavoro:
Il progetto scompone l’opera in parti tipologicamente codificabili, elabora un «codice di norme» preciso e ripetibile che consente di controllare la singola parte in tutti i dettagli tecnici ed architettonici. distinguendo i reparti di degenza, da quelli di day hospital e dagli spazi ambulatoriali,in modo da caratterizzare il pronto soccorso e sottolineare il ruolo di accoglienza della hall.
All’interno di queste macrocategorie funzionali individua gli elementi ed ambienti tipizzabili: corridoi e frontoffice, degenze, studi medici e spazi relax. La scelta delle finiture è finalizzata a conferire una sua connotazione a ciascun ambiente.
Nei reparti di degenza, i colori e le forme caratterizzano gli ambiti più privati; nei corridoi la fascia di pvc intarsiata, porte colorate, con targhe di localizzazione di grande dimensione, differenziano l’accesso alla degenza, da quello ai servizi, segnalato da porte bianche e cartellini di piccola dimensione. Lo spazio interno della degenza, essenzialmente bianco è armonizzato dalla grande macchia di colore brillante del pavimento e della parete di accesso. Le finiture, realizzate con smalti sanitari, conferiscono allo spazio un aspetto accogliente.Nei reparti ambulatoriali si affida ai percorsi connettivi un segno inequivocabile di riferimento e riconoscibilità. Una fascia colorata continua di pvc a pavimento lambisce le cortine direzionando l’utente, ed è raddoppiata sul lato opposto da una segnaletica orizzontale a parete; l’ampia fascia colorata e continua della parete supporta le directory e cartellini di localizzazione, riunendo tutte le informazioni necessarie a condurre a destinazione.
Codice colore e segnaletica per orientare ed accogliere.
Si è puntato ad enfatizzare, inoltre, i luoghi decisionali fondamentali all’orientamento, caratterizzando i banchi accettazione, la segnaletica di piano, gli smonti ascensori ed i filtri, negli snodi principali si sono studiate mappe direzionali.
Tutti questi elementi sono stati trasformarti in archigrafie, che diventano rassicuranti punti di riferimento per l’utenza.
Comunicazioni e ringraziamenti del Presidente. Ringraziamento all’ing. Vinci e alla Fondazione Ordine degli ingegneri Napoli che pone sempre a disposizione del Rotary la Basilica di San Giovanni Maggiore per lo svolgimento di eventi rotariani di impatto per il territorio e la collettività. In basilica si svolgerà nel mese di marzo per un incontro/dibattito sul Mezzogiorno e la sua unificazione. L’evento, strutturato come un vero processo, si focalizzerà tra l’altro anche su come la storia è stata ed è raccontata dai vincitori. L’evento è organizzato dal nostro club in interclub con vari club campani e nazionali, tra Napoli Nord est, il Napoli Castel dell’ Ovo, il Mantova Castelli e tanti altri. Motore di questo evento sarà Renato Colucci. Il l7 ottobre ci sarà una riunione tra i presidenti partecipanti all’ interclub in cui saranno definiti gli ulteriori dettagli che titolo come titolo provvisorio: Processo a(Garibaldi oppure Cavour, oppure Vittorio Emanuele).
Approvazione formale da parte del distretto del 5° progetto del gruppo partenopeo al quale abbiamo aderito: restauro dell’ organo della Basilica di San Giovanni maggiore, che vede come capofila il R.C Napoli Nord Est. Si fa,inoltre, richiesta di un referente per il progetto Unitalsi del R.C. Napoli e di volontari.
Ulteriori ringraziamenti ad Alessio Formicola,Presidente del nostro Rotaract che ci assiste nella iscrizione al My Rotary che ci offre, tra tante opportunità, quella di uno sconto del 10% sul prezzo di acquisto dei biglietti del Teatro San Carlo di Napoli o gli sconti sugli autonoleggi Avis 5% Hertz10%..
Erano presenti: Mauro Giancaspro, Presidente del R.C. Castel dell’Ovo con la signora Vittoria, Luigi Cimmino, Presidente del RC Napoli Nord Est con la Sig. Luisa; Gianni Zarra, Presidente del Rotary Club Campania-Napoli, Luigi Vinci, Presidente della Fondazione Ingegneri Napoli con la sig.ra Maria Rosaria, I ragazzi del Rotaract, Brunella De Martino, Tesoriere Distrettuale Inner Wheel, Salvatore Naldi, Presidente della Scuola Nazionale di Equitazione; lo staff del Cardarelli:il Direttore Sanitario, Franco Paradiso, Il Direttore Amministrativo Anna Iervolino, e loro consorti.
Si è costituito il comitato Galleria Umberto Primo con lo scopo di accendere i riflettori ed il dibattito sulla Galleria Umberto a Napoli che da anni sta affrontando una situazione di grave degrado ma è, da sempre un luogo dal grande valore storico, architettonico ed antropologico. Il comitato, vede la presenza di importanti personalità del mondo della cultura napoletana, tra cui il Presidente del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, Mauro Giancaspro, già Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e del Past President Fabio Mangone. I promotori invitano a partecipare ad una serie di incontri che mirano appunto a riscoprirne il valore di un luogo unico nella nostra città. Gli incontri si terranno i martedì di ottobre presso Casa Ascione in piazzetta Matilde Serao 19 al secondo piano. Martedì 11 ottobre alle ore 18 ci sarà un qualificato intervento proprio del Prof.Fabio Mangone interverrà alla serie d’incontri che verterà sul tema dell’ “area della galleria: centralità urbane tra Belle Époque e attualità.”
La Galleria Umberto tra i Luoghi del Cuore – Scopo di queste iniziative e quelle che verranno è prendere coscienza e raccogliere le firme per il monumento “simbolo” della città che partecipa alla campagna del Fondo Ambiente Italiano “ I Luoghi del Cuore” 2016. Il censimento dei luoghi d’Italia da salvare che ogni due anni FAI promuove per finanziare interventi di restauro e manutenzione, a cui concorre la Galleria Umberto I. Vogliamo suscitare un interesse che non sia solo locale per riportare uno dei monumenti “simbolo” della nostra città all’attenzione nazionale e sottrarlo all’odierno degrado. Per raggiungere questo risultato il Comitato sta chiedendo il sostengo della cittadinanza, anche creando una rete di associazioni che li rappresentino, per raggiungere un fine condivisibile da tutti, indipendentemente da appartenenze e ideologie: pensiamo infatti sia importante coinvolgere i napoletani in una battaglia che sicuramente travalica la raccolta delle firme per il valore civile e culturale.La Galleria Umberto oggi è un simbolo di come le liti su “come” e su “chi” possano distruggere un bene comune dal valore che esula quello immobiliare.
Il comitato d’onore è composto da: Presidente Aldo Masullo, Pietro Gargano, Mauro Giancaspro, Ugo Carughi, Luigi Necco, Fabio Mangone, Renato Sparacio, Roberto Mottola di Amato, Vincenzo Siniscalchi; Comitato esecutivo, Presidente Emilia Leonetti, Giancarlo Ascione, Rosanna Bonsignore, Teresa Leone, Claudio Tudisco.
Il mese di giugno rappresenta la chiusura dell’anno rotariano e vedrà come appuntamenti il caminetto sulla salute emotiva e comportamentale e la cerimonia del passaggio del collare da Gianni Tomo a Mauro Giancaspro.
Discutere del valore dell’imprenditorialità per nel campo della Cultura, soprattutto in una città quale è Napoli che ha molto da offrire dal punto di vista storico culturale. Se n’è discusso in un interessante convegno organizzato dal Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, lunedì 18 gennaio, al Circolo Artistico di Piazza Trieste e Trento. Sono, difatti, sempre più all’ordine del giorno le tematiche sia di sostegno pubblico agli equilibri economico- finanziari alle Istituzioni del settore, anche attraverso incentivi fiscali ai contribuenti ed alle imprese private che li sostengono, come si è proceduto con l’art bonus. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di cercare di comprendere quelli che potessero essere gli elementi più coerenti per “organizzare” la Cultura così da poter divenire opportunità economica e sociale. Un tema, quello della cultura, che il Rotary Castel dell’Ovo ha fatto proprio quest’anno attraverso il progetto per la valorizzazione del Borgo di Santa Lucia che, come dichiarato dal Presidente, dott. Giovanni Tomo: “vuole essere un contributo alla definitiva valorizzazione di un’area del capoluogo, ricca di giacimenti culturali, tesori artistici e dalla impareggiabile forza evocativa e turistica”.
A discuterne con il pubblico intervenuto, importanti professionalità del settore, quali il prof. Francesco Bifulco, Presidente del RC Posillipo e Docente di Economia delle Imprese Culturali presso l’Università Federico II; la dott.ssa Emmanuela Spedaliere, Direttore Affari Istituzionali e Marketing del Teatro di San Carlo di Napoli; dott. Mauro Giancaspro, Presidente Incoming del RC Napoli Castel dell’Ovo, e già Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini; la prof. Fabiana Sciarelli, Docente di Economia e Gestione delle Imprese, esperta e consigliere d’imprese della cultura, tra l’altro del Teatro Trianon di Napoli.
Partire dall’innovazione per valorizzare la cultura – Sul tema dell’innovazione quale elemento di valorizzazione della cultura a Napoli e in Italia si sono incentrati gl’interventi del dott.ssa Spedaliere e del prof.Bifulco. Partendo dall’esperienza del Teatro San Carlo, la Spedaliere ha evidenziato come i risultati ragguardevoli della bigliettazione e delle visite guidate al Teatro – in 3 anni 212 mila visitatori e 5,6 milioni netti d’incasso – sono stati raggiunti non soltanto attraverso l’offerta culturale, ma anche attraverso un uso consapevole dei social e delle nuove tecnologie che hanno permesso una diffusione capillare delle produzioni del Teatro, facendo una vera e propria rivoluzione. E’ immaginando nuove modalità di comunicazione che si può far fronte a situazioni non rosee nei bilanci. La Spedaliere ha sottolineato come l’art bonus abbia cambiato radicalmente il rapporto del privato con l’investimento in campo culturale attraverso la politica degli sgravi fiscali di cui adesso non conosciamo i benefici ed ha sollecitato, soprattutto gl’imprenditori napoletani, a vivere il San Carlo così come i milanesi vivono la Scala, ovvero come luogo aperto, anche agli incontri sociali, centro nevralgico della vita anche economica della città. Il prof.Bifulco ha anch’egli sottolineato come la fruizione della cultura in Italia può cambiare, portando anche crescita economica. La creazione di start up innovative nel settore culturale può mettere a frutto un patrimonio come quello che c’è nella città di Napoli non pienamente valorizzato. Si pensi, ad esempio, alle tantissime chiese chiuse che possono essere messe a disposizione dei visitatori, mettendo a frutto un patrimonio senza stravolgerlo. Quali vie possono essere scelte per finanziarle? Dalle Università di sicuro, ma anche con finanziamenti privati attraverso il crowdfunding, così come fa ad esempio la Fondazione Banco di Napoli.
Il valore sociale della cultura per le nuove generazioni – Un aspetto prettamente più sociale del tema è stato affrontato da Mauro Giancaspro e dalla prof.Sciarelli, la quale ha voluto sottolineare come la città di Napoli ha quella che può essere definita una miniera di diamanti grezzi: i suoi giovani. Ed è grazie alle associazioni culturali, quelle no profit – vere ricchezze in questo settore – che tanti giovani si avvicinano al mondo della cultura. Ed è proprio dal ruolo dei privati in questo settore che nascono poi delle realtà vivaci e di grande interesse: basti pensare, ad esempio, al festival di Giffoni. Il compito delle Istituzioni deve essere quello di rendere sempre più facile l’avvicinamento tra il pubblico e le realtà private presenti sul territorio che vogliono diffondere dei messaggi culturali che non devono, per forza, essere in un’ottica di commercializzazione. L’aspetto valoriale nel campo sociale della cultura è stato sottolineato anche dal dott.Giancaspro che, è impegnato proprio in questo periodo, nella costituzione dell’associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini che terrà un evento pubblico a Napoli nel foyer del Teatro Augusteo in Piazzetta Duca D’Aosta 263, lunedì 25 gennaio alle ore 18:00, per dare un forte impulso alla rinascita della storica monumentale biblioteca.
Nel corso del mese di febbraio, conviviale con coniugi sul tema della Magna Graecia, in interclub una visita privata al Castel dell’Ovo per le h. 18, ed, a seguire – dopo cena-buffet –, una conversazione sul tema Magna Grecia, coordinata da Pasquale Di Costanzo in qualità di Presidente della Fellowship omonima, con riferimento alle iniziative che si ha in animo di attuare e dei luoghi da visitare ed esplorare. Conversatori della serata saranno: la Dott.ssa Costanza Gialanella del RC Napoli Est, Soprintendente Ufficio Archeologico di Pozzuoli ed Ischia, Mauro Giancaspro, Presidente Incoming del nostro Rotary e già Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Fabio Mangone, nostro Past President e docente di Storia dell’Architettura presso la Federico II e il Prof. Mello, docente di storia antica presso l’Università di Salerno, già governatore del Distretto 2100.
Continua il ciclo d’incontri del “Castel dell’Ovo incontra”. Dopo aver discusso nei precedenti incontri sulle tematiche dell’imprenditorialità nel settore del no-profit e nel settore sportivo, e per prevenire il rischio di fare impresa, alla presenza di altri esperti anche non rotariani, il prossimo evento di lunedì 18 gennaio alle ore 18:30, presso il Circolo Artistico in Piazza Trieste e Trento, sarà focalizzato sul valore dell’imprenditorialità per la gestione delle Imprese della Cultura. Sono difatti sempre più all’ordine del giorno le tematiche sia di sostegno pubblico agli equilibri economicofinanziari alle Istituzioni del settore, anche attraverso incentivi fiscali ai contribuenti ed alle imprese private che li sostengono, che di governance delle Istituzioni stesse. E quindi quali possono essere gli elementi più coerenti per “organizzare” la Cultura? Ne parleremo con gli amici rotariani prof. Francesco Bifulco, Presidente del RC Posillipo, Docente di Economia delle Imprese Culturali presso l’Università Federico II; dott.ssa Emmanuela Spedaliere, socio del RC Posillipo, Direttore Affari Istituzionali e Marketing del Teatro di San Carlo di Napoli; dott. Mauro Giancaspro, Presidente Incoming del RC Napoli Castel dell’Ovo, Direttore storico della Biblioteca Nazionale di Napoli e Presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini. Per l’occasione avremo con noi la prof. Fabiana Sciarelli, Docente di Economia e Gestione delle Imprese, esperta e consigliere d’imprese della cultura, tra l’altro del Teatro Trianon di Napoli, si occupa di progettazione nel sociale in ambito internazionale.
Un rituale che si ripete nel tempo, che lascia nelle persone che vi partecipano e in coloro che ne sono protagonisti tanti ricordi ed emozioni. Il 29 giugno si è tenuta presso il Circolo Rari Nantes la tradizionale cerimonia del passaggio del collare del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo dall’Architetto Fabio Mangone, presidente uscente per l’anno rotariano 2014-2015, al Dott. Giovanni Tomo presidente per l’anno rotariano 2015-2016.
Il Circolo Rari Nantes, da sempre simbolo della grande tradizione dei circoli partenopei, ne è stata la sede. Nato nel 1905 si affaccia docilmente sul mare. Apprezzabile per l’incantevole vista che dà verso il Vesuvio e le nostre isole ha accolto in maniera splendida i nostri consoci che ad inizio di serata hanno potuto apprezzare la mitezza del clima con un aperitivo di benvenuto.
La serata è proseguita con una cena a tavolo. Tanti gli ospiti, quasi tutti rotariani che hanno preso parte alla cerimonia. L’assistente del Governatore Giancarlo Spezie per l’anno rotariano 2014-2015, Adriano Russo con consorte; il Delegato Rotary per il Rotaract per il Distretto 2100 per l’anno rotariano 2014-2015, Attilio Leonardo con consorte; Massimo Tipo e Vito Marsico, rispettivamente Presidente e Prefetto del Rotary Club di Torre del Greco, con il quale nel corso dell’anno sono state realizzate numerose attività rotariane; Mariolina Mautone, Presidente del Rotary Club di Capri, Vittoria Colucci, Presidente dell’Inner Wheel del Castel dell’Ovo; Il Segretario del Rotary Club Napoli Ovest, Avvocato Giacomo di Costanzo, nonché consigliere del Circolo Rari Nantes; Maria Sbeglia, Assistente del Governatore Giorgio Botta per l’anno rotariano 2015-2016; l’Avv. Scognamiglio, Presidente del Rotary Club E-South con consorte; il Past Presidente del Rotary Club Napoli Nord Est, Antonio d’Aniello.
La serata è iniziata con una breve ricordo delle attività svolte nel corso di questo anno rotariano. Il Presidente Mangone, con il supporto delle immagini che scorrevano sullo schermo allestito per l’occasione, ha illustrato il percorso delle attività che sono state realizzate nei dodici mesi.
Un anno ricco di attività di service e di incontri che sono iniziati con una conviviale a casa del consocio Dino Falconio sul rapporto tra Napoli e il Cinema ed che ha visto la presenza dei fratelli Cannavale e dell’attore Francesco Albanese. L’anno è proseguito nel ricordo ,presso l’Università di Napoli , del consocio Salvo Sapio , giornalista de “Il Mattino” scomparso prematuramente e con una conversazione presso il Museo Filangieri, dove si è parlato di libri e di letteratura e dove sono stati presentati due libri scritti da due consoci di Club, Dino Falconio e Riccardo Imperiali.
consocio
Un anno incentrato sulla riscoperta di Napoli con la visita all’ex Lanificio e con una particolare attenzione sulla città che verrà, così come relazionato dal consocio Francesco Tuccillo, presidente dell’ACEN che, nell’occasione della conviviale, ebbe a presentare un interessante lavoro di immagini e di dati, appostato poi dal Club sul sito a memoria dell’incontro, nel corso del quale vennero anche indicate tutte le idee progettuali dell’ACEN con riferimento alle aree di Bagnoli e di Napoli ovest.
Raccontare Napoli non è di certo facile, ed è per questo che con due illustri conversatori si è discusso di Napoli e dei napoletani. Con il Vice – Direttore de il Mattino, Federico Monga, che ha potuto raccontare la città dal suo privilegiato punto di vista e con lo scrittore Maurizio de Giovanni, con il quale i consoci sono potuti ritornare indietro nel tempo, nella Napoli degli anni’30 che lo scrittore descrive mirabilmente nei suoi romanzi.
Mangone ha tenuto a sottolineare come le tematiche affrontate sono state tutte di grande attualità. Il Club ha avuto, poi, il grande onore di avere tra i relatori il Rettore della Federico II, Prof.Gaetano Manfredi che ha conversato con i presenti sullo stato attuale dell’Università, della Federico II e sul ruolo che ha ed avrà nella crescita culturale della città. Un filo rosso quello della cultura che ci porta alla conversazione con il Prof. Montanari, con il quale si è discusso del mecenatismo, dello stato attuale del rapporto tra il pubblico ed i privati per la gestione e la conservazione dei beni culturali in Italia. Un anno, ha tenuto a sottolineare il Presidente Mangone, che ha visto una ottima sinergia con il Rotaract che si è conclusa con una conviviale congiunta sul tema delle barriere architettoniche e sociali, conviviale che ha visto importanti relatori quali il Prof.Mario Raffa, decano di Ingegneria Gestionale, il Cavaliere del Lavoro Dott.ssa Stefania Brancaccio, anch’essa rotariana, ed il Dott. Stefano Cola presidente di una Onlus che segue la materia delle disabilità.
Infine, il Presidente ha tenuto a ricordare l’attenzione al territorio nell’occasione del Premio Siciliano con il quale il Club ha inteso premiare il Corpo Forestale dello Stato, nella persona del Commissario capo Forestale Maggiore Rosa Codella, attualmente capo del NIPAF -Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale- presso il Comando Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato.
La cerimonia si è svolta alla presenza del Generale Costa comandante Regionale del corpo che tanta parte, frutto del suo ruolo strategico ,ha avuto nella complessa vicenda della terra dei fuochi.
Nella stessa serata in interclub con il Rotary Club Torre del Greco si è poi parlato di turismo e alla bicicletta, ricordando il compianto socio Amedeo Tarsia in Curia, scomparso un anno fa all’età di 73 anni, napoletano, avvocato, socio del Touring Club Italiano dal 1970 ed anche socio del Club Castel dell’Ovo per oltre vent’anni.. A lui sono dovute le iniziative di tanti viaggi nel mondo curati dal TCI. Egli aveva ricoperto incarichi e svolto funzioni di rappresentanza a livello nazionale prima come consigliere e poi per 9 anni come vicepresidente, poi aveva riassunto importanti ruoli come console a Napoli e in Campania
per 9 anni come vicepresidente
Concluso il breve discorso sulle attività, il Presidente ha voluto ringraziare tutti i soci presenti e chi per mission rotariana cura da tempo l’immagine del Club attraverso la comunicazione ed il sito divenuto memoria storica delle iniziative e degli eventi del Club
Poi è passato a ringraziare il direttivo ed infine, a nome del club, ha insignito i consoci Maurizio Sica e Pasquale di Costanzo della Paul Harris Fellow, importante onoreficenza rotariana che viene attribuita per l’impegno ,la dedizione e per l’attività di servizio per il Rotary.
Dopo la cena si è giunti al momento del passaggio delle consegne momento tanto atteso. Il collare è così passato al Presidente Giovanni Tomo che, una volta concluso il rito del collare, ha preso la parola. Tomo ha ringraziato il club per l’incarico e la fiducia riposta ed ha sottolineato che soltanto con l’apporto di tutti è possibile portare a termine un grande anno di service. Un anno di sinergie da realizzare e da portare avanti con la tutta la famiglia rotariana, composta dall’Inner Wheel e dal Rotaract, per creare così le condizioni affinché si possano realizzare le numerose attività in cantiere per il nuovo anno rotariano 2015 /2016.
Il Presidente è passato a presentare il suo consiglio direttivo composto dai Vice Presidenti Pasquale Di Costanzo e Riccardo Imperiali, i consiglieri del direttivo Dino Falconio, Riccardo Cardaropoli, Fulvio de Angelis, Alessandro Limatola ed il Presidente Incoming Mauro Giancaspro ed infine il Consigliere Segretario, Federico d’Aniello, il Prefetto, Sergio Sangiovanni, il Tesoriere, Alfredo Ruosi, ringraziando tutti per la collaborazione che vorranno riservare e per l’impegno cui sono chiamati.
Il suono della campana ha posto fine alla cerimonia e la serata è proseguita sotto il cielo stellato di questa mite sera di giugno con la musica di Raoul e della Swing Orchestra. Con la sua band Raoul ha deliziato i presenti con i classici contemporanei della musica italiana, da Battisti a Fossati, passando per i classici della canzone napoletana e per finire, in tarda serata, con Luna Caprese.
Un ottimo viatico per un anno che si preannuncia ricco di ritmo e di impegno rotariano.
Le immagini della serata sono sul sito nella media gallery ove saranno postati dei filmati a ricordo della cerimonia.
La chiesa, che è dedicata alla Madre della divina grazia viene così restaurata e aperta al pubblico; cambiando la sua destinazione d’uso. Costruita agli inizi del Novecento, era ormai abbandonata dagli anni Ottanta, dalla morte del suo ultimo custode padre Tancredi. Abbandonata e ormai assalita dal degrado è stata ridonata alla città in tutta la sua bellezza. Come spiega a “Repubblica” Marzio Grimaldi: “mi piangeva il cuore a vedere questo posto così malridotto, l’interno era messo ancora peggio, con un’incrostatura fangosa sui marmi, spessa dieci centimetri”.
websites La chiesa, che è dedicata alla Madre della divina grazia viene così restaurata e aperta al pubblico; cambiando la sua destinazione d’uso. Costruita agli inizi del Novecento, era ormai abbandonata dagli anni Ottanta, dalla morte del suo ultimo custode padre Tancredi. Abbandonata e ormai assalita dal degrado è stata ridonata alla città in tutta la sua bellezza. Come spiega a “Repubblica” Marzio Grimaldi: “mi piangeva il cuore a vedere questo posto così malridotto, l’interno era messo ancora peggio, con un’incrostatura fangosa sui marmi, spessa dieci centimetri”.
Grimaldi ha risposto ad un bando della Curia di due anni fa, che concedeva in gestione alcuni suoi locali in disuso, purché fossero indirizzati a scopi culturali e sociali. Con lavori autorizzati dalle soprintendenze ai Beni architettonici e al Polo museale, che ne vincolano le salette. Il piccolo tempio ed è tornata a splendere, diventando il luogo della tradizione libraia partenopea e luogo in cui sono ospitate le 220 pubblicazioni Grimaldi, dal 1978 a oggi. Sistemate in più formati, raccontano le aree di specializzazione della casa editrice: stampe ottocentesche, arte, storia del Regno di Napoli, vecchi cataloghi, testi rari.
Grimaldi ha risposto ad un bando della Curia di due anni fa, che concedeva in gestione alcuni suoi locali in disuso, purché fossero indirizzati a scopi culturali e sociali. Con lavori autorizzati dalle soprintendenze ai Beni architettonici e al Polo museale, che ne vincolano le salette. Il piccolo tempio ed è tornata a splendere, diventando il luogo della tradizione libraia partenopea e luogo in cui sono ospitate le 220 pubblicazioni Grimaldi, dal 1978 a oggi. Sistemate in più formati, raccontano le aree di specializzazione della casa editrice: stampe ottocentesche, arte, storia del Regno di Napoli, vecchi cataloghi, testi rari.
Lucio Todisco
Lucio Todisco
Aggiungo qualche considerazione al pezzo di LUCIO.
Qualche anno fa nell’altra sede storica il Club si incontrò in una bella serata conviviale per commentare e discutere di un tema vivo ed attuale. Era stato pubblicato dal socio onorario Mauro Giancaspro, ora ordinario, il suo delizioso volumetto “Odore del libro”, il cui titolo da solo raccontava e diceva tutto dei libri. Si accese a margine anche un dibattito sulle tendenze di oggi e sulla innovazione dei testi, sull’e-.learning, sui testi nelle scuole e sui testi Universitari e sulla necessità/possibilità che la cultura dovesse migrare sui files telematici e sulla rete per divenire patrimonio di tutti, strumento di conoscenza democratico ed universale e non essere negata ai più. Fui sostenitore della tesi ed assertore del mondo senza carta come risorsa della modernità, di questa società.Ma allo stesso tempo e con lo stesso vigore ora come allora fui del pari sostenitore del fatto che i libri ,quelli veri, quelli descritti da Giancaspro nel suo volume, dovessero odorare e dare al lettore, come dice Franz Kafka,un soffio di vento nel cranio, non solo con la lettura ma anche attraverso le sensazione che il tatto, la vista e l’odore sprigionano.
come dice Franz Kafka, come dice Franz Kafka, un soffio di vento nel cranio un soffio di vento nel cranio
Ora che il nostro consocio ha dato vita alla nuova realtà dei libri in una chiesa dico di più: i libri quelli veri, tra i quali si annoverano quelli del nostro consocio Grimaldi , libri non comuni, con contenuti inconsueti di alto valore storico , informativo e formativo, non solo vanno odorati ma vanno soprattutto ammirati e visti; visti nel contesto sacro in cui sono stati sistemati arricchiscono quella sacralità che non è derivata dalla chiesa ma dal racconto che da essi promana , racconto di idee, di libertà, di storia e di profondo umanesimo che la società attuale tenta di scalzare. Ed è per questa ragione di riguardo ad un cultore dell’umanesimo, perché i libri di Marzio sono scrigni di umanesimo e storicità, che abbiamo voluto lasciare sul sito del Club una testimonianza anche visiva del mondo nel quale l’editore vive i suoi momenti intensi di lavoro ma soprattutto di grande piacere. Vedi la gallery che abbiamo ripreso dalla edizione della Repubblica che ha dedicato al nostro consocio un meritato servizio fotografico.
i libri quelli veri, tra i quali si annoverano quelli del nostro consocio Grimaldi racconto di idee, di libertà, di storia e di profondo umanesimo che la società attuale tenta di scalzare. racconto di idee, di libertà, di storia e di profondo umanesimo che la società attuale tenta di scalzare. Vedi la gallery che abbiamo ripreso dalla edizione della Repubblica che ha dedicato al nostro consocio un meritato servizio fotografico. Vedi la gallery che abbiamo ripreso dalla edizione della Repubblica che ha dedicato al nostro consocio un meritato servizio fotografico.
Questo è stato il tema centrale della Conviviale del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo che si è tenuta presso il Museo Filangieri. Un luogo affascinante della cultura partenopea. Il museo civico “Gaetano Filangieri” è sitauto in palazzo Como, costruito tra il 1464 ed il 1490 dal ricco mercante Angelo Como (o Cuomo) nelle forme del Rinascimento fiorentino su disegno, molto probabilmente, di Giuliano da Maiano. Una vita turbolenta quella del palazzo Como che nel 1881-82 per allargare la via fu demolito e ricostruito 20 metri più addietro. Il museo venne inaugurato nel 1888 fu fondato da Gaetano Filangieri iuniore (1824-92), principe di Satriano, che vi raccolse tutte le sue varie e pregevoli collezioni d’arte, numismatiche, la biblioteca e l’archivio Filangieri. Purtroppo una parte del materiale raccolto andò distrutto nell’incendio appiccato dalle truppe tedesche nel deposito di San Paolo di Belsito nel settembre 1943. Il museo ha anche una sezione distaccata nella Villa Livia al parco Grifeo 13, donata da Domenico de Luca Montalto, con collezioni di quadri, porcellane, e mobili e dove ha sede il Centro Internazionale di Studi Numismatici.
La serata è stata aperta dai saluti del Presidente del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, Arch.Fabio Mangone che ha posto l’accento sull’importanza della lettura e dell’impegno del Club per questa serata. Infatti, tutti i presenti, hanno donato un libro, un libro amato o che si è ritiene possa avere un particolare significato alla biblioteca scolastica dedicata ad Annalisa Durante, la ragazzina uccisa a Forcella, una struttura che rappresenta un importante presidio di legalità e cultura a Forcella, nel cuore della città. Un libro che porti dei “consigli”, secondo lo spirito rotariano e secondo la propria cultura, la propria etica, la propria sensibilità, segnando così la vicinanza del Club alla città.
Nel corso dell’incontro si sono succeduti gli interessanti interventi dei consoci rotariani Mauro Giancaspro che è stato per lungo tempo Direttore della Biblioteca Nazionale, Marzio Alfonso Grimaldi che con la sua casa editrice rappresenta una realtà straordinaria nel mondo della cultura partenopea e nazionale e di Diomede Falconio e Riccardo Imperiali, che, oltre a svolgere con passione le proprie professioni, si sono dedicati con successo alla scrittura.
Infatti, i due nostri consoci hanno avuto modo di presentare al pubblico le loro fatiche letterarie. Diomede Falconio ha pubblicato per Grimaldi Editori, “Del Proibito Amor – Storia Napoletana del XV secolo”, un romanzo che intreccia storia e passione e che ci narra di Ferrante d’Aragona che, come scrive Mauro Giancaspro: “Ha ereditato dal padre anche il grande impegno per Napoli e per la soluzione dei suoi problemi”. Ma, come detto, è l’amore che piano piano diventa protagonista, un’amore proibito per Eleonora, la sorella.
Riccardo Imperiali ha pubblicato per Tullio Pironti Editore “Dici Tu…Titolo provvisorio” che è una serie di romanzi nel romanzo, microstorie che, con tatto, ci narrano alcuni temi che sono cari all’autore: dall’amore, alla morte, dalla famiglia alla fugacità dell’esistenza umana, temi trattati con sapiente ironia e con sguardo disincantato, tipici della filosofia partenopea.
La lettura è un elemento imprescindibile per l’uomo. E’ dai libri che può arricchire la propria conoscenza, scoprire nuovi mondi, aprirsi ad altri punti di vista e prospettive. Ed è per questo che, l’iniziativa di donare dei propri libri alla biblioteca comunale “Annalisa Durante” si connota di un grande significato, perché apre le porte a tutti i ragazzi ad un mondo affascinante, ricco di suggestioni e di sfide; ci ricorda che dobbiamo, innanzitutto, partire dai più giovani, dalla loro sete di conoscenza, se vogliamo pensare ad un futuro migliore.
Nel break tra la prima e la seconda parte della serata si è svolto un simpatico momento conviviale accompagnato dall’ottimo cibo e dal buon vino con un’interessante riscoperta di un piatto tipico della tradizione: il ragù, servito in ciotoline accompagnate dal pane.
Nella seconda parte, dopo il saluto del Presidente Mangone, il Past President, Maurizio Sica, ha insignito della Paul Harris il nostro consocio Dott.Pasquale Di Costanzo per il suo costante impegno di service rotariano, che continuerà anche nel corso di questo anno sociale, come responsabile distrettuale per il progetto “Rosolia Congenita”.
Inoltre, la famiglia rotariana continua a crescere. Viene presentato un nuovo socio che entra a far parte del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, ed è il giornalista Lorenzo Calo, redattore de “Il Mattino”, responsabile della sede di Benevento del quotidiano fondato da Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio.
A conclusione della serata, infine, i due consoci e autori si sono prestati alla firma delle copie dei propri libri, omaggio a tutti i presenti.